Si tratta di 9 grandi acrilici su tela che costituiscono, insieme ai versi accoppiati a ciascun quadro, il breve poema illustrato omonimo, pubblicato nel 2018 da Presspoint (Milano) in cento copie numerate. Sono inoltre presenti altri due acrilici creati sull’onda della stessa ispirazione e una installazione. Nicolaucich: “Tutto è cominciato con un’epifania, un’immagine che si è formata davanti i miei occhi mentre camminavo in montagna. Era una giornata velata e il cielo era tanto pallido da confondersi con la neve (…) Questa singola tela si trasformò presto in una serie, seguendo i dettami istintivi di un percorso narrativo inconscio. Volevo prendere le distanze dal simbolismo e inseguire le orme del realismo magico.” Le strofe che commentano ciascuna illustrazione sono la storia di una ricerca di salvezza che ha per protagonisti un gruppo di esploratori che si assottiglierà. Non vi roviniamo il finale, ma il testo è scorrevole e piano nella sua eleganza disadorna, le strofe composte di versi di quindici sillabe (una in endecasillabi) pervase da un senso dell’inevitabile che forse è la vita stessa. Il ritmo fluisce tranquillo, ma implacabile, nella voce dell’io narrante: l’esplorazione diventa con naturalezza un viaggio interiore “di un uomo distrutto alla scoperta della propria inettitudine affettiva” (Nicolaucich). E infatti, in linea con le dichiarazioni programmatiche, anche le illustrazioni non insistono sulla drammaticità della situazione, preferendo le pur severe, ma ovattate, impassibili atmosfere di paesaggi nevosi e rocciosi dell’alta montagna, ben oltre il confine arboreo. Nella trama di Epifenomeno atmosferico “come in tutte le storie ognuno potrà leggerne infinite altre.” Pietro Nicolaucich (Gemona del Friuli, 1984) è cresciuto a Tarvisio, terra di montagne, foreste e frontiere. Saranno proprio questi elementi, uniti all’amore per i romanzi d’avventura marinaresca e legati a doppio filo con il tema stesso della sua infanzia, a costituire i motivi ricorrenti delle sue opere. Illustratore autodidatta e scrittore da sempre, nel 2009 si trasferisce a Milano, dove comincia la sua carriera di illustratore, collaborando con nomi come Bompiani, MTV, Gedi, Mondadori, DeAgostini, Feltrinelli, Moschino, Benetton, Prada, Nike, Under Armour, Audi e BMW, e contribuisce ai testi per i musei on line del Google Cultural Institute. In questi anni espone, si esibisce in live painting e tiene workshop per eventi nazionali, come il Treviso Comic Book Festival, il Festival della filosofia di Modena e il Future Vintage Festival di Padova. Dal 2019 è tornato a vivere nelle sue montagne, dove si occupa di romanzi, racconti, narrativa per l’infanzia e poesia. Nel 2018 ha pubblicato il libro di poesie La misura dell’abisso (Campanotto Editore) e nel 2020 il romanzo Tutte le furie (Edizioni Horti di Giano). |
Pietro Nicolaucich – Epifenomeno atmosferico
